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Economia, marzo 2023: rallenta l’inflazione e cresce la fiducia delle imprese. Prestiti in aumento

Economia, marzo 2023: rallenta l’inflazione e cresce la fiducia delle imprese. Prestiti in aumento

A marzo 2023, rallenta l’inflazione in Italia e si attesta a 7,6% su base annua. È lo scenario tratteggiato dall’Istituto Nazionale di Statistica, secondo il quale a determinare il forte ribasso è la componente energetica, trainata dal prezzo delle bollette sul mercato tutelato in continua flessione, seguita dal rallentamento dell’aumento dei prezzi sul libero mercato. Contestualmente si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori, sia di quello delle imprese. Infine si registra una crescita dei prestiti a imprese e famiglie. A dirlo è l’Abi.

Andiamo dunque, a vedere i dati nel dettaglio.

 

Rapido rientro dell’inflazione

Riguardo al rapido rientro dell’inflazione (scesa a +7,6%), secondo l’analisi condotta da Istat, a determinarlo è stata in primo luogo la decelerazione su base tendenziale dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che passano da +40,8% a +18,9%, e all’accentuarsi della flessione di quelli degli energetici regolamentati, che passano da -16,4% a -20,3%. Gli effetti della flessione sono stati compensati parzialmente dall’aumento dei prezzi degli alimentari non lavorati (+1,0%), che lievitano da +8,7% a +9,1%; di quelli dei servizi relativi all’abitazione, passati da +3,3% a +3,5%, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, oscillati da +6,1% a +6,3% e dei tabacchi, da +1,8% a +2,5%.

 

Cresce la fiducia delle imprese

Sempre secondo Istat, a marzo 2023, si stima un aumento sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (che passa da 104,0 a 105,1), sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che passa da 109,2 a 110,2. Tutte le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in deciso miglioramento, tranne le opinioni sul risparmio. Tra i quattro indicatori calcolati mensilmente, a partire dalle medesime componenti, registrano gli incrementi più consistente il clima economico e quello corrente, che rispettivamente passano da 114,5 a 117,4 e da 97,6 a 99,5; il clima personale sale da 100,5 a 101,0, mentre il clima futuro cresce in misura marginale (da 113,4 a 113,5).

Sempre riguardo alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i comparti analizzati, se pur con valori differenti: in ordine di intensità, nelle costruzioni e a seguire nel commercio e nella manifattura si registrano gli incrementi più marcati (da 157,2 a 159,1, da 114,7 a 116,0 e da 103,0 a 104,2 rispettivamente). Nei servizi l’aumento dell’indice di fiducia è più contenuto: da 103,3 a 103,8.

In particolare, nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni migliorano tutte le componenti dei climi di fiducia. Anche nei servizi il miglioramento interessa tutte le variabili, fatta eccezione per i giudizi sull’andamento degli affari nel comparto dei servizi di mercato, che peggiora lievemente, e per quelli sulle vendite nel commercio al dettaglio che rimangono sostanzialmente stabili rispetto al mese scorso.

Si stima invece un peggioramento delle condizioni di accesso al credito bancario, a marzo 2023, in base ai giudizi forniti dagli imprenditori, nella manifattura e nel commercio al dettaglio. Un miglioramento nelle costruzioni e nei servizi di mercato.

 

Più prestiti a famiglie e imprese

Sempre in tema di accesso al credito, a marzo 2023, i prestiti a imprese e famiglie sono aumentati dello 0,5% rispetto a un anno prima (+1% a febbraio). Lo afferma Abi, secondo cui a febbraio 2023, i prestiti alle imprese erano diminuiti dello 0,5% e alle famiglie erano cresciuti del 2,5%. Inoltre il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 3,81% (3,65% nel mese precedente e 6,18% prima della crisi, a fine 2007), mentre il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 3,90%.

Fonte articolo: Fantinamobile.it – Elerdini Beatrice

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