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Italia: l’84% dell’energia sarà prodotta da rinnovabili

Italia: l’84% dell’energia sarà prodotta da rinnovabili

Piano 2030 del settore elettrico: in Italia l’84% dell’energia sarà prodotta da rinnovabili

 

Per far fronte alla crisi climatica, ai rincari delle bollette e alla carenza di lavoro, l’Italia si appresta a entrare nel vivo della transizione energetica. Arrivare all’84% di energia elettrica proveniente dalle rinnovabili, entro il 2030, è l’ambizioso obiettivo previsto dal Piano 2030 del settore elettrico, elaborato da Elettricità Futura (la principale associazione del settore), in coerenza con il piano REPowerEU proposto dalla Commissione Europea. Attualmente nel nostro Paese, soltanto il 35% dell’elettricità nazionale è prodotta da fonti rinnovabili, una percentuale ancora troppo esigua, soprattutto se posta a confronto con altri Paesi europei come l’Austria.

 

Secondo lo studio “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030” di Enel Foundation, realizzato con Althesys ed Elettricità Futura, lo sviluppo porterebbe oltre 360 miliardi di benefici economici, in termini di valore aggiunto per filiera e indotto, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel settore elettrico e nella sua filiera industriale, nel 2030, che si aggiungeranno ai circa 120.000 di oggi. A ciò si affiancherebbe una riduzione significativa delle emissioni, pari a 270 miliardi di metri cubi di CO2 in meno.

“Abbiamo l’opportunità di produrre più energia utilizzando le fonti rinnovabili. I consumi di energia elettrica al 2030 arriveranno a 360 TWh, per essere più indipendenti è importante crescere nella produzione del nostro Paese”, ha affermato il presidente di Elettricità futura, Agostino Re Rebaudengo.

“L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050. Questo settore oggi rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica”, ha spiegato il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto.

A tal proposito, “esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni: al Ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose che bloccano questi impianti. La conoscenza e il talento dell’imprenditorialità italiana possono costruire la nostra sicurezza energetica, nella sostenibilità ambientale”, ha aggiunto Pichetto.

 

Oggi, la filiera delle tecnologie elettriche rinnovabili e smart dell’Italia, che conta quasi 800 imprese e 12 miliardi di euro di fatturato, “è un settore industriale composto da eccellenze industriali competitive a livello internazionale, presente soprattutto nei segmenti a maggior valore aggiunto. La transizione energetica costituisce una straordinaria opportunità di crescita industriale per il nostro Paese, favorendo la supply security e l’indipendenza tecnologica, oltre che la sostenibilità ambientale. I benefici socio-economici per l’Italia derivanti dallo sviluppo di questo settore sono cospicui e potrebbero equivalere fino al 2% del PIL annuo da qui al 2030”, ha dichiarato Alessandro Marangoni, Amministratore Delegato di Althesys.

Cosa prevede il Piano 2030

Per Agostino Re Rebaudengo, “il Piano 2030 del settore elettrico è un percorso di indipendenza e sicurezza nazionale, oltre che di decarbonizzazione, e una strategia di sviluppo della filiera elettrica in linea, peraltro, con gli obiettivi europei”.

In concreto, il piano di sviluppo messo a punto da Elettricità Futura prevede di allacciare alla rete 85 GW di nuove rinnovabili al 2030, portando all’84% le rinnovabili nel mix elettrico. Contestualmente servirà la contemporanea realizzazione di 80 GWh di nuova capacità di accumulo di grande taglia. Raggiungendo questo traguardo, nei prossimi 8 anni l’Italia potrà ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas con un risparmio di 110 miliardi di euro.

Per concretizzare questi obiettivi e i relativi benefici, l’Italia deve attuare una strategia nazionale chiara, concreta e lungimirante volta a creare le condizioni per lo sviluppo di una capacità industriale nazionale competitiva.

Da un lato, sono necessari e urgenti interventi di riforma e ammodernamento del sistema Paese, come la digitalizzazione e la sburocratizzazione. Dall’altro, bisogna prevedere una pianificazione stringente e affidabile per la transizione energetica che dia certezze al mercato. Solo così si potrà sostenere la nascita di iniziative imprenditoriali innovative e aumentare l’attrattività del Paese per gli investitori, italiani e internazionali. Elettrificazione, circolarità, competenze delle risorse umane, sostegno alla ricerca, al trasferimento tecnologico e all’imprenditorialità sono alcuni degli altri elementi cardine del disegno di una strategia per la filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart.

In conclusione, lo scenario che ci troviamo dinanzi non comporta semplicemente la scelta di stimolare un settore o incentivare lo sviluppo di qualche azienda, ma la possibilità di far nascere una nuova industria italiana, che garantirà sostenibilità ambientale ed autonomia energetica.

Fonte articolo: Fantinamobile.it – Elerdini Beatrice

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